Federagit, Maria Chiara Ronchi: “Perdite del 100% rispetto allo stesso mese dello scorso anno”
Il comparto turistico è probabilmente quello che ha subito le più gravi conseguenze dal punto di vista economico dalla chiusura per la pandemia. Tra gli operatori di tale comparto, le guide turistiche sono quelle che stanno soffrendo di più, proprio per la natura della loro professione che prevede la presenza di gruppi italiani e stranieri nonché una programmazione a lungo termine del lavoro che non consente una ripresa graduale, come sta invece avvenendo per altre categorie. Purtroppo, inoltre, i mesi interessati dal lockdown, sono stati quelli più rilevanti per il flusso del turismo nelle città d’arte e nei siti naturalistici.
Per Federagit-Confesercenti E.R. (Federazione italiana guide turistiche, accompagnatori ed interpreti), il decreto legge emanato dal Governo lo scorso 19 maggio, non ha tenuto conto delle difficoltà di questi professionisti.
La sua presidente, Maria Chiara Ronchi, sottolinea come: “le guide turistiche sono state fortemente penalizzate dalla crisi economica in atto: nel solo mese di aprile hanno subito il 100% di perdita rispetto allo stesso mese dell’anno scorso, con effetti a medio e lungo termine dovuti alla contrazione del comparto turistico e all’impossibilità, anche a seguito della ripresa, di svolgere la propria attività caratteristica per il rispetto delle regole che riguardano il distanziamento sociale (impossibilità di costituire gruppi numerosi per visite guidate e tour). Perciò la Federazione ha stilato degli emendamenti al decreto, in cui si chiede innanzitutto che vengano erogati indennizzi pari a mille euro, almeno fino alla prossima primavera, periodo in cui si spera un ritorno alla normalità. Si chiede inoltre di disapplicare, per l’anno in corso, l’imposizione fiscale e contributiva.
Invitiamo la Regione, di cui apprezziamo gli sforzi fin qui svolti, di prevedere, come già avvenuto per Friuli, Piemonte, Campania e Sicilia, un contributo a fondo perduto a sostegno delle guide turistiche che, con ogni probabilità, non saranno in grado di riprendere la propria attività lavorativa prima del 2021.
Un punto che ci sta molto a cuore – continua Ronchi – è la revisione del numero di componenti un gruppo all’interno di musei e mostre, troppo bassi per garantire anche un pallido inizio di ripresa lavorativa (a Ferrara, ad esempio, è previsto in 4 persone più la guida turistica!). Chiediamo perciò che venga aumentato sulla base della capienza, dove l’assetto della struttura lo consenta. Le guide sono in grado di garantire tutti gli standard di sicurezza organizzando il gruppo in modo da non sostare nelle sale più piccole.
Ricordiamo che le guide turistiche sono quelle figure professionali necessarie al fine di far apprezzare il nostro patrimonio culturale e naturalistico ad un pubblico ampio, attraverso una conoscenza approfondita, rigorosa e una capacità divulgativa in grado di contribuire in maniera fondamentale alla promozione e all’immagine del patrimonio del nostro territorio, facendo apprezzare non solo i tesori che custodiamo, ma anche gli usi e i costumi della nostra terra, favorendo un turismo di qualità capace di avvicinare i visitatori alla storia e alla cultura della nostra regione”.
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